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Coltivazioni biologiche

Come ottenere una coltivazione biologica sana, duratura e di successo

Consiglio dedicato a tutti i produttori agricoli interessati ad una coltivazione biologica sana, duratura e di successo.

Il consumatore attento cerca in etichetta la dicitura “da coltivazione biologica” che lo rassicura dal punto di vista della salubrità alimentare. Infatti, la coltivazione secondo questo metodo garantisce la qualità delle pratiche agronomiche e quindi delle produzioni agricole. Ma a ben guardare la realtà, esiste un problema che annulla la forza di un’agricoltura a basso impatto ambientale: l’inquinamento.

Acqua, terra e aria sono da tempo alterate, l’inquinamento è continuo e presente ovunque, quindi anche le colture biologiche sono contaminate. Anche i comuni mezzi tecnici impiegati per la coltivazione sono derivati da strutture inquinate, inoltre, si fa uso di prodotti organici il cui processo di decomposizione e mineralizzazione spesso non è completo, depauperando ulteriormente i terreni e spesso determinando pericolose contaminazioni microbiologiche. A ciò si aggiungono le avversità climatiche e la conseguente riduzione delle autodifese della pianta le quali favoriscono le malattie costringendo sempre più spesso ai trattamenti con zolfo e rame, comunque nocivi per l’ambiente e per il consumatore.

Coltivando con BioAksxter® questi problemi si superano perché si chiude il circuito delle molecole contaminanti immesse e si riportano le colture ed il terreno in equilibrio.

Grazie a questa avanzata tecnologia, le coltivazioni biologiche sono realmente tali:

  • l’azione disinquinante assicura prodotti agricoli completamente liberi da residui chimici e sostanze nocive;
  • l’aumento delle autodifese riduce sensibilmente gli attacchi fungini, batterici e virali; lo stato sanitario migliora notevolmente e la difesa si semplifica;
  • la rivitalizzazione del terreno, il riequilibrio microbiologico e la miglior capacità di umificazione, oltre a migliorare la fertilità, determinano la completa trasformazione e mineralizzazione della sostanza organica, evitando pericolose alterazioni della fauna microrganica.

Per questi motivi, le aziende agricole biologiche utilizzano BioAksxter® superando le maggiori problematiche agronomiche solitamente riscontrate ed ottengono rese sempre elevate, spesso superiori a quelle di chi coltiva con il solo ausilio della chimica.

  • In frutticoltura il problema dell’alternanza produttiva viene risolto e, ad esempio su melo, chi prima produceva da 150 a 500 qli/ettaro ora produce da 450 a 800 qli/ettaro. L’aumento delle autodifese contiene sia le malattie più comuni come Monilia, Odio, Alternaria e Ticchiolatura sia quelle più complesse come fitoplasmi, Sharka e Scopazzi dove già al primo anno di trattamento si riscontra una diminuzione del numero di piante colpite dal 20-25% all’1-2%.
  • In viticoltura, oltre a migliorare di molto lo stato sanitario, si incrementano le rese ad ettaro. Sono state raggiunte punte di 300 qli ad ettaro e 18° Babo su impianti di 60 anni e sono stati superati 70-100 qli ad ettaro in giovani impianti al secondo anno.
  • In orticoltura, il ricorso a rame e zolfo per contenere le malattie è limitato solo a casi sporadici e gli incrementi produttivi sono particolarmente significativi, nella maggior parte dei casi superano il 50%, per effetto della maggior omogeneità, dello scarto ridotto e del prolungamento del periodo di raccolta. Produttori di lattughe a cespo che prima necessitavano di 15-18 cespi per riempire una cassa, hanno ottenuto lo stesso risultato con 8-10. Aziende produttrici di pomodoro che difficilmente raccoglievano oltre 5-6 palchi a causa di Fusarium, nematodi e altre malattie radicali, utilizzando BioAksxter® hanno superato senza difficoltà i 10 palchi.
  • In cerealicoltura, oltre ad aumentare significativamente la quantità e le proprietà organolettiche-nutrizionali delle farine, si migliora la conservabilità del raccolto e si evitano lo sviluppo delle aflatossine dopo lo stoccaggio.

BioAksxter® in agricoltura biologica può essere impiegato indipendentemente per via radicale o fogliare secondo la maggior praticità.

Per il contenimento di eventuali malattie fungine, batteriche o virali già in atto, soprattutto se favorite da condizioni climatiche o ambientali avverse, si consiglia di intervenire tempestivamente impiegando un quantitativo maggiore; in questo modo si evitano lo sviluppo e la diffusione dei patogeni potenziando le autodifese della pianta. L’uso regolare e costante nel tempo consente sempre il raggiungimento dei massimi risultati e la prevenzione delle patologie.

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