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Digestato da biogas: soldi, odori e inquinanti

Digestato da biogas: soldi, odori e inquinanti

20 ottobre 2025 - Silvana Zambanini

Mi scrive un amico dal Piemonte, chiede cosa ne penso del DIGESTATO.
L’uso agronomico del digestato è una forma di fertilizzazione prodotta dagli impianti di biogas. Approvata nel 2009 nella regione Piemonte, terza nella diffusione degli impianti dopo Lombardia e Puglia, rappresenta una scappatoia dalle procedure che riguardano lo smaltimento complesso e costoso dei rifiuti. Una sottrazione alla disciplina dei rifiuti che riconferma quanto penso: “l’agricoltura è il tappeto sotto al quale far sparire la polvere”, e per polvere intendo tutte le sostanze in qualche modo da eliminare. Quindi, la cosiddetta “economia circolare” istituita dalle università ed inserita nei programmi UE non è altro che la legalizzazione di questo circolo vizioso.

Il riutilizzo degli scarti o il recupero dei rifiuti certo non nasce ora, ma il problema è dato dall’aumento spropositato della popolazione che negli ultimi 100 anni è quadruplicata (siamo passati da poco meno di 2 miliardi ad oltre 8 miliardi) e dalla quantità e dal tipo di sostanze prodotte. 

Cos’è il digestato e cosa comporta davvero

Il digestato è un prodotto ricavato dalla digestione anaerobica (in assenza di ossigeno) dei batteri che si nutrono delle biomasse vegetali agricole, fanghi di depurazione e reflui zootecnici (la cacca degli animali per intenderci… ma non solo, ed anche carcasse animali con rischi di contaminazione e diffusione di agenti patogeni). Batteri o funghi inoculati negli impianti di biogas decompongono questi materiali organici producendo gas (metano). Infatti, negli areali dove sono situati, chiunque avverte un forte odore di zolfo/ammoniaca che irrita occhi, naso e gola. Sappiamo che zolfo e ossido d’azoto producono piogge acide rappresentando un forte pericolo per l’ambiente e che l’ammoniaca contribuisce alla formazione di particolato fine (PM 2.5) e alla deposizione di azoto atmosferico, con conseguenze per gli ecosistemi.

Inoltre, le biomasse vegetali agricole sono inquinate dai trattamenti apportati ed i residui chimici sottoposti a tale processo generano una ricombinazione di molecole contaminanti. Consideriamo inoltre i residui di antibiotici nel digestato e la presenza di ormoni nelle deiezioni animali.

Altro che valorizzazione, il digestato è un prodotto di scarto proveniente da scarti. Non può quindi rigenerare il terreno, né consentire produzioni agricole di qualità come invece viene fatto credere.

Il paradosso economico del biogas: emissioni ed impatti ambientali

Il quadro d’insieme risulta un’ulteriore follia del genere umano che per convertire il problema dei rifiuti in opportunità di guadagno (biogas come fonte di energia rinnovabile) ancora una volta riduce sempre più la qualità della vita.

Invece di attuare queste logiche perverse, ossia trasformare scarti in denaro, è urgente intervenire attraverso un’azione di depurazione dell’ambiente. In tal senso, le bioformulazioni disinquinanti BioAksxter® ripristinano gli equilibri biologici dell’agroecosistema, senza camuffare i rifiuti in risorse. L’impiego in agricoltura e zootecnia riduce le cariche microbiche patogene, eliminando gli odori e ripristinando l’attività microbiologica naturale del terreno. Un approccio che non crea sottoprodotti da smaltire, ma riattiva i processi vitali alla base della fertilità. Nel mondo attuale, invece, prevale l’opposto.

Morale: alla luce degli 8 miliardi di popolazione, rendiamoci conto in quali condizioni possano essere il suolo, l’aria e l’acqua! In tal senso consiglio di “immaginare” quanto rimane in circolazione, perché citare solo i numeri non ha lo stesso effetto. Ad esempio, il volume di feci/cacca prodotti quotidianamente, moltiplichiamolo per otto miliardi di persone. Questa operazione mi ha condotta a due situazioni, da un lato quelli che vedono il problema come fonte di guadagno (potremmo definirla un’idea di merda, come quella di trasformarla in fertilizzanti) e dall’altro lato chi guarda in faccia la realtà e dice “dobbiamo mangiarcela”.
“Tanta merda!”, è l’espressione scaramantica di chi vive il teatro per augurare uno spettacolo di successo. Le origini di questa espressione risalgono al XVII secolo quando si andava a teatro con carrozza e cavalli, rimanendo “parcheggiati” per ore si accumulava “tanta merda”. Nel teatro della vita però quell’augurio ha tutt’altro significato.

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Normative sul digestato: un mondo che puzza di affari

Oggi, in Italia ci sono oltre 2.000 impianti per la produzione di biogas (l’80% da aziende agricole), 20.000 in Europa. L’idea di trasformare il letame in denaro è solo questione di tempo. 

In un documento del marzo 2014 si riportano le posizioni discordanti sulla classificazione giuridica del digestato (dapprima rifiuto, poi sottoprodotto, refluo zootecnico ed infine prodotto) e sul relativo utilizzo agronomico, con l’augurio di una soluzione condivisa e serena della vertenza che per troppo tempo ha creato problemi ad un settore che sta divenendo importante nel contesto agricolo piemontese.

Nel 2018, in un protocollo d’intesa a tutela della qualità dei suoli, dell'acqua e dell'aria in regione, tutti sono d’accordo:
Regione Piemonte, Assessorati all'Ambiente e all'Agricoltura, Autorità di Bacino del Fiume Po, Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente del Piemonte, Agenzia Regionale Piemontese per le erogazioni in Agricoltura, Università degli Studi di Torino - Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari e Direzione Ricerca e Terza Missione, Federazione Interregionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali del Piemonte e Valle d'Aosta, Federazione Regionale Coltivatori Diretti del Piemonte, Confederazione Italiana Agricoltori del Piemonte, Confagricoltura del Piemonte, Associazione Regionale Allevatori del Piemonte, Consorzio Monviso Agroenergia, Consorzio Italiano Biogas, Federchimica-Assofertilizzanti. 

In odor di soldi si è trovato il modo di farlo passare come misura urgente per la crescita del Paese, sostenibile ed etichettato economia circolare, condizione necessaria per raggiungere entro il 2050 la neutralità climatica. Bugie, che affossano la qualità della vita. 

Un esempio perfetto di rigenerazione delle materie, riuso e riciclo che, oltre a far bene all’ambiente, fa molto bene anche all’economia, è rilevato anche dalla stima dell’Istituto per l’Acqua, l’Ambiente e la Salute dell’Università delle Nazioni Unite di Hamilton, in Canada, che recita “se tutti gli escrementi prodotti dalla popolazione mondiale in un anno fossero convertiti in biogas, si potrebbe produrre energia elettrica per 138 milioni di abitazioni, per un valore di 9,5 miliardi di dollari”.

In odor di soldi, tutto il mondo è paese.

Nel 2010, quando gli impianti di biogas erano obbligati a possedere sufficiente Sau per lo spandimento del digestato, in Trentino lo regalavano alla gente. Già intendevano abituarla per quando sarebbero riusciti a vendere il digestato come fertilizzante.

Per chi si chiede a cosa serva il digestato, la risposta è univoca: a trasformare gli scarti organici in denaro.

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