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Il Peperoncino piccante: l’oro rosso nel tesoro della tradizione!

Il Peperoncino piccante: l’oro rosso nel tesoro della tradizione!

13 settembre 2017 - BioAksxter®

Se parliamo di “oro rosso” di solito ci viene in mente il pomodoro, considerato il Re degli ortaggi e della nostra tavola. Ma attenzione! C’è un altro ortaggio che fa costantemente parte dei nostri usi e che è lì, dietro al pomodoro, pronto a scippargli corona e scettro. È il peperoncino piccante Signori miei!

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Peperoncino piccante: l’ingrediente dai mille e uno usi!

Sarebbe impossibile elencare gli svariati usi del peperoncino piccante: primi e secondi piatti, contorni, e perché no anche dolci – da provare abbinato alla cioccolata fondente! – Diversi sono anche i metodi con i quali possiamo conservare i peperoncini: essiccato, in polvere, sott’olio, in conserva, sotto aceto…persino peperoncini congelati.

Quante varietà di peperoncino esistono?

Peperoncino habanero, jalapeno, nero, viola, giallo, verde, ma soprattutto ROSSO! Piccante, messicano, azteco, condor, peperoncino calabrese ed anche afrodisiaco!

In Italia è molto utilizzato nelle regioni meridionali, dove “i boccacci”, cioè i barattoli con i preparati di peperoncini caserecci, la fanno da padrone. A tavola i barattoli di peperoncini piccanti sott’olio non mancano mai! Basta un cucchiaino per insaporire un sugo o da aggiungere alla pasta, o anche su un pezzo di pane bruschettato per i più autolesionisti.

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Peperoncino coltivato con BioAksxter®

Come capire quando è il momento di chiamare i pompieri?

A proposito, sapete che esiste perfino una classifica dei peperoncini più piccanti al mondo. Si chiama la scala di Scoville (o più brevemente scala Scoville) ed è una scala di misura della piccantezza di un peperoncino. Forse non sai che il gusto “hot” del peperoncino è originato dalla capsicina, una sostanza che in base alla quantità presente nel frutto ne determina il livello di piccantezza. Infatti, molte salse piccanti in uso sia in America del Nord che del Sud indicano la loro piccantezza in unità di Scoville (SHU). E prima di procedere, sappiate che il peperoncino calabrese (uno dei diavoletti italiani più temuti) raggiunge i 20.000 SHU sulla scala di Scoville, mentre quelli che vedete come vincitori della classifica mondiale superano abbondantemente 1.000.000 SHU. E fuoco sia!

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Classifica peperoncini più piccanti al mondo

Emozioni al sapor di peperoncino

Personalmente, se parlate di peperoncini, immediatamente mi vengono in mente quelli coltivati da Nonna Erminia: delle “ceraselle” (peperoncini dall’aspetto simile alle ciliegie) tremendamente piccanti ma allo stesso tempo molto saporiti. Oppure quelli di Zia Nellina: peperoncini di piccole dimensioni, tondi e leggermente piccanti, che vengono “imbuttunati” cioè ripieni (con una precisione quasi chirurgica) con tonno, acciughe e capperi, e poi messi sott’olio!

E poi c’è il mitico peperoncino calabrese. Chi non lo conosce?! La storia e la tradizione della cultura del peperoncino in Calabria hanno radici profonde. Famoso soprattutto come ingrediente speciale della rinomata nduja.

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Peperoncino piccante -Il Viagra Calabrese

Essiccare i peperoncini: dal dolce al piccante

Ma parliamo anche dei famosi peperoni “cruschi”! Giusto per orientarci, siamo in terra Lucana. Qui c’è il Peperone di Senise: assomiglia ad un peperoncino ma è dolce; chiamato anche lo “zafferano lucano”, è un prodotto I.G.P. dal ’96; e viene conservato essiccato… e appeso! L’essicazione di questo peperone si fa ancora secondo i metodi tradizionali, dopodiché vengono appesi con ago e filo a formare delle trecce o collane di peperoni, le cosiddette “serte” – infatti si dice che i peperoni vengono “insertati”. Successivamente queste collane di peperoncini possono essere polverizzati o usati interi per qualsiasi uso se ne voglia fare.

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Sembra un peperoncino piccante ma non lo è: si tratta del Peperone di Senise, l'”oro rosso” lucano.

L’uso di essiccare i peperoncini appesi è una pratica che viene usata un po’ ovunque nel sud d’Italia. Queste collane, di una bellezza quasi carnevalesca, sono infatti usate anche per abbellire i locali.

Buoni…e anche di bella presenza!

Anche se non sono nel piatto, i peperoncini e anche l’intera pianta sono di un fascino incantevole. Difatti le piante di peperoncino vengono usate anche per soli scopi ornamentali in giardini e balconi di tutta Italia. Grazie alle varie cultivar in circolazione si ha l’imbarazzo della scelta per quanto riguarda i colori e le forme dei frutti.

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Occhio, malocchio… Peperoncino porta fortuna

Storie e credenze popolari inquadrano il peperoncino come un potente amuleto portafortuna. Corone di peperoncini – spesso accompagnati da teste d’aglio – possono essere appese dietro le porte d’ingresso con lo scopo di allontanare i guai, la sfortuna e i nemici vari. Oppure ci sono i classici “cornetti” napoletani, i portafortuna per eccellenza della tradizione partenopea e che, non a caso, hanno l’aspetto dei peperoncini. Di recente i peperoncini sono stati introdotti anche nella realizzazione di bouquet e di corone d’alloro destinate ai laureati come simbolo di buon augurio per il futuro.

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Un tesoro di fuoco!

Dolci o piccanti, lunghi o corti, crudi o cotti che siano, i peperoncini sono parte integrante della cultura e della tradizione della nostra penisola – basti pensare che è stata istituita addirittura l’“Accademia Italiana del Peperoncino”! La sua peculiare attività si concentra sulla ricerca delle varie specie ed ibridazioni di questa solanacea e sullo studio delle sue proprietà e tecniche di coltivazione. In particolare ne vengono approfonditi gli usi nel campo della gastronomia, della cosmesi, della medicina e della farmacologia.

Sono ricchezza, culinaria e non, sono un elemento prezioso nello scrigno del tesoro della nostra tradizione…un tesoro tutto da gustare!

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Peperoncini piccanti coltivati con BioAksxter® – Azienda agricola Bordati Patrizia “Orto di Mamma Patty”

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