Marciume Apicale del Pomodoro: cause, prevenzione e soluzione
Il marciume apicale del pomodoro rappresenta una delle problematiche più rilevanti nella coltivazione di questa solanacea (Solanum lycopersicum). Tale malattia, caratterizzata dalla comparsa di necrotizzazioni dei tessuti all'estremità apicale dei frutti, genera impatti negativi sulla resa delle coltivazioni di pomodoro e perdite economiche conseguenti.
L'importanza di comprendere bene questa patologia risiede non solo nel suo effetto diretto sulla produttività, ma anche nell'ottimizzazione delle pratiche agricole e nella ricerca di soluzioni innovative per la sua gestione e prevenzione. Affrontare efficacemente il marciume apicale del pomodoro richiede un approccio multidisciplinare che integri conoscenze scientifiche, agronomiche e tecnologiche.
Cos'è il Marciume Apicale del Pomodoro e quali sono i Sintomi
Il marciume apicale del pomodoro è solitamente definito come una condizione fisiologica che colpisce principalmente i frutti in fase di sviluppo manifestandosi con l'apparizione del cosiddetto “culo nero”. Infatti, l’apice della bacca colpita presenta, in un primo momento, colorazione verde traslucida che man mano necrotizza fino ad annerire. Nei casi più gravi, i tessuti colpiti dal marciume apicale possono diventare molli al tatto e deformi, perdendo la loro consistenza e dunque prossimi a marcire. La compromissione dell'integrità del pomodoro, lo rende inadatto al consumo e alla commercializzazione. Le varietà più colpite sono quelle del pomodoro allungato in particolare il San Marzano.
Cause del Marciume Apicale del Pomodoro: una fitopatologia entomofila
In genere si attribuiscono al marciume apicale cause di origine fisiologica, ma gli studi effettuati dal ricercatore Alessandro Mendini hanno rivelato che si tratta di una fitopatologia entomofila causata dall’attività di ovideposizione di un insetto imenottero apocrita della famiglia delle Vespidae.
Solitamente fra le cause di origine fisiologica del marciume apicale si elencano carenze di calcio, sbalzi di temperatura, carenze idriche, terreni non adeguatamente preparati, salinità del suolo, terreni acidi, ristagni idrici; questi fattori in realtà portano allo squilibrio della programmatica primaria della pianta e all’indebolimento dello stato fisiologico del vegetale concorrendo così alla manifestazione del marciume apicale del pomodoro.
Tornando agli studi Mendini, l’insetto allo stadio adulto ha dimensioni di circa 2-3 mm con il corpo costituito da testa, torace e addome distintamente staccati.
L’ovideposizione avviene all’apice delle bacche, in periodi caldi nelle ore notturne. È possibile notare i punti di colorazione scura dove avviene l’introduzione dell’organo ovidepositore; in poco tempo tutto l’apice diviene traslucido ed inizia un processo di necrotizzazione. Le elevate temperature all’interno della bacca inducono lo sviluppo delle uova in larva, le quali, trovando nutrimento dal marciume sviluppatosi, passano allo stadio di pupa-crisalide fino allo stadio adulto.
L’intero processo di sviluppo dell’insetto avviene in circa 4 settimane, favorito anche dalla fermentazione delle bacche deteriorate lasciate in campo, e si ripete fino all’abbassamento delle temperature, per riprendere quando le uova rimaste troveranno le condizioni necessarie al loro sviluppo.
Nei confronti dell’insetto la pianta mette in atto un sistema di autodifesa emettendo frequenze magnetiche che, seppur impercettibili all’uomo, disturbano l’attività di ovideposizione. Questa capacità di difesa viene diminuita da carenze idriche, sbalzi di temperatura o dal terreno non adeguatamente preparato, stress abiotici che inducono uno squilibrio nel programma vitale della pianta favorendo l’aggressione da parte dell’insetto.
Il ciclo biologico e la metamorfosi dell’insetto sono stati riprodotti in laboratorio partendo da campioni di bacche che presentavano i sintomi della malattia.
Soluzioni per il Marciume Apicale del pomodoro: risultati di un’azienda agricola campione
Il Settore Ricerca AXS M31 ha preso in esame il caso di un’azienda agricola che ha introdotto BioAksxter® M31 per ridurre le ingenti perdite nella coltivazione del pomodoro allungato (tipologia San Marzano varietà Oskar) attribuite al marciume apicale del pomodoro.
Questa patologia si è manifestata già sulla bacca 10-15 giorni dopo l’allegagione, quando aveva una dimensione variabile tra 2 e 6 cm. L’apice della bacca colpita presentava, in un primo momento, una colorazione verde traslucida che diventava sempre più scura e necrotica fino ad annerire completamente nell’arco di una settimana. La crescita si arrestava e la bacca colpita rimaneva di piccole dimensioni con una forma tozza anziché allungata ed appuntita.
Nell’azienda campione il marciume apicale del pomodoro si è sempre manifestato causando un calo medio annuo della produzione del 30-40% con picchi del 55-60% in annate particolarmente calde.
La coltivazione del pomodoro allungato ha interessato una superficie complessiva di 12.100 mq suddivisa in 4 appezzamenti, trapiantati in 2 epoche differenti.
Il primo trapianto di 6.800 piante è stato effettuato il 20 Aprile su un appezzamento (A) di 3.100 mq. Il secondo trapianto di 20.200 piante è stato effettuato il 20 giugno su tre appezzamenti (B – C - D) di circa 3000 mq ciascuno per un totale di 9.750 mq.
Relativamente all’evoluzione del marciume apicale del pomodoro, sono state tenute in esame le ultime fasi di coltivazione dell’anno precedente all’introduzione del prodotto e tutte quelle dell’annata successiva.
È stato eseguito un monitoraggio delle colture fino alla fine di agosto. Le piante trapiantate ad aprile (appezzamento A) e trattate con BioAksxter® M31 Agricoltura presentavano solo il 34% di bacche non commerciabili. Va considerato che le condizioni climatiche avverse, simili a quelle di estati precedenti ed il conseguente indebolimento fisiologico della pianta avrebbero dovuto ripresentare uno sviluppo della malattia pari al 55-60%.
Sulle piante trapiantate a giugno (appezzamenti B - C - D) e trattate con BioAksxter®, il numero di bacche colpite è sceso al 12%, mentre nelle annate precedenti era del 30-35%; la produzione di pomodoro allungato è stata di 3,3 kg per pianta, contro la media di 2,6 kg dei tre anni precedenti, con un incremento produttivo del 26,9%.
La percentuale media annua di scarto si è abbassata dal 45 al 23%.
Complessivamente si può affermare che l’impiego di BioAksxter® su pomodoro allungato sia stato altamente efficace nel contrastare il marciume apicale poiché, aumentando le difese naturali delle piante, il danno si è ridotto dal 40 al 70%.
Prevenzione del Marciume Apicale del Pomodoro
L’utilizzo di BioAksxter® in prevenzione al marciume apicale del pomodoro consente alla pianta di attuare un sistema di difesa emettendo frequenze che allontanano l’insetto parassita. Inoltre, la pianta divenendo più reattiva riesce a far fronte alle condizioni ambientali favorevoli alla malattia.
La gestione del marciume apicale del pomodoro grazie all’impiego di BioAksxter® M31 Agricoltura consente risultati sia a breve termine riducendo i danni in corso, sia a lungo termine prevenendo le ricadute.