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L’agricoltura italiana oggi: tra crisi economica ed ambientale

L’agricoltura italiana oggi: tra crisi economica ed ambientale

23 giugno 2025 - BioAksxter®

Un tempo, vivere di agricoltura in Italia era una certezza. Oggi, invece, la realtà è ben diversa: i margini di guadagno si assottigliano, i costi di produzione aumentano e le difficoltà agronomiche si moltiplicano. Come può un imprenditore agricolo sopravvivere in queste condizioni? È ancora possibile immaginare un futuro in cui la terra garantisca stabilità economica?

Perché l’agricoltura italiana è in crisi?

L’agricoltura italiana sta attraversando una delle crisi più profonde della sua storia. La crisi agricola non è più solo un problema di redditività, ma anche di sostenibilità: senza un cambio di rotta, il rischio è che sempre più aziende siano costrette ad abbandonare i campi. Ma a quale prezzo per l'intero sistema economico ed ambientale?

Il problema economico: con l’agricoltura non si vive più

Il divario tra il prezzo di vendita e le spese sostenute dagli agricoltori continua ad allargarsi. Come possono le aziende rimanere competitive in un mercato che penalizza chi produce? La grande distribuzione organizzata (GDO) impone prezzi bassi, riducendo al minimo i margini di guadagno per i produttori. Carburanti, prodotti fitosanitari e forza lavoro sono sempre più costosi, mettendo in difficoltà le aziende agricole. Come si può affrontare questa spirale di costi senza alzare i prezzi al consumatore?

Per comprendere meglio l'evoluzione dei prezzi e dei costi nel settore agricolo italiano, osserviamo alcune tabelle comparative.

Prezzi medi all’ingrosso dei principali prodotti agricoli (€/kg) dal 2000 al 2025

Prodotto 2000 2010 2020 2025
Grano duro 0,20 0,22 0,25 0,27
Mais 0,15 0,18 0,22 0,24
Pomodoro 0,30 0,35 0,40 0,45
Uva da vino 0,25 0,28 0,32 0,35
Latte (€/litro) 0,30 0,33 0,38 0,40

Fonte: Elaborazione su dati ISTAT e ISMEA.

Costi medi di produzione (€/ha) dal 2000 al 2025

Voce di costo 2000 2010 2020 2025
Sementi 100 120 150 170
Fertilizzanti 200 250 300 350
Prodotti fitosanitari 150 180 220 250
Carburante 500 600 700 800
Manodopera (€/giornata) 50 60 70 80

Fonte: Elaborazione su dati ISTAT e ISMEA.

Le sfide ambientali ed il loro impatto economico

Fenomeni come il cambiamento climatico, con i suoi eventi estremi sempre più frequenti ed intensi (inondazioni, siccità, ondate di calore), generano costi diretti e indiretti significativi. Danni alle infrastrutture, perdite di raccolti e migrazioni climatiche sono solo alcune delle ripercussioni economiche che stiamo già osservando.

Parallelamente, la perdita di biodiversità e il degrado degli ecosistemi compromettono servizi essenziali che la natura ci fornisce gratuitamente, come l'impollinazione, la purificazione dell'acqua e la regolazione del clima. L'inquinamento comporta costi economici elevati in termini di salute pubblica, bonifica dei siti contaminati e riduzione della produttività agricola. La scarsità di risorse naturali, acuita da modelli di consumo insostenibili, spinge verso l'aumento dei prezzi delle materie prime.

  • Negli ultimi 50 anni, in Italia, è scomparso quasi il 30% dei terreni agricoli, riducendo la superficie utilizzabile a 12,8 milioni di ettari.
  • Negli ultimi 5 anni, in Italia, il 20% del territorio risulta degradato, manifestando erosione, salinizzazione e compattazione.

Andando avanti di questo passo, riducendo la superficie coltivabile, la produttività e quindi l'approvvigionamento di prodotti agricoli, aumenterà sempre di più la dipendenza dalle importazioni. Ma cosa accadrà quando anche altri Paesi dovranno affrontare le stesse difficoltà? Saremo ancora in grado di garantire cibo sufficiente per tutti?

Di seguito, alcune tabelle che illustrano l'evoluzione di indicatori ambientali chiave in Italia dal 2000 al 2025.

Variazione della temperatura media invernale (°C) in Italia

Anno Variazione rispetto alla media 1981-2010 (°C)
2000 +0,5
2005 +0,7
2010 +1,0
2015 +1,2
2020 +1,4
2025 +1,5

Fonte: Elaborazione su dati ISPRA.

Indice di stress idrico in agricoltura in Italia (variazioni regionali e stagionali)

Periodo Tendenza generale Regioni particolarmente colpite
2000-2005 Aumento dello stress idrico in alcune regioni del Sud Italia con periodi di siccità prolungati. Sicilia, Puglia, Calabria, Basilicata e Sardegna.
2006-2010 Variabilità interannuale, con alcune annate particolarmente siccitose a livello nazionale. Regioni del Sud Italia, bacino del Po e le regioni centrali durante alcune estati.
2011-2015 Ulteriore aumento della frequenza e dell'intensità degli eventi di siccità, con impatti significativi sulle colture estive. Regioni meridionali, Emilia-Romagna e Veneto.
2016-2020 Anni caratterizzati da ondate di calore prolungate e deficit idrici, con conseguenze significative sulla produzione agricola e la necessità di misure di irrigazione di emergenza. Sud, Centro e Nord Italia.
2021-2025 Aumento dello stress idrico in tutta la nazione, necessità di una gestione efficiente dell’acqua in agricoltura e adattamento delle pratiche agricole. Sud, Centro e Nord Italia.

Fonti dati: ISPRA, Osservatori sulle risorse idriche regionali, bollettini agrometeorologici, CREA, AGEA, Osservatorio ANBI sulle risorse idriche.

Estirpi in Italia a causa di malattie/agenti patogeni (esempi significativi)

Periodo (Inizio Diffusione/Picco) Malattia /Agente Causale Coltura Principale Colpita Regione/Aree Principalmente Colpite
Anni 2000 - Oggi (Focolai) Cancro batterico dell'actinidia (Pseudomonas syringae pv. actinidiae) Kiwi (soprattutto varietà Hayward) Nord Italia (Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia), Lazio
Anni 2000 - Oggi (Aree specifiche) Tristeza degli agrumi (Citrus Tristeza Virus - CTV) Agrumi (arancio amaro come portinnesto sensibile) Calabria, Sicilia, Sardegna (focolai specifici)
Anni 2000 - Oggi (Localizzato) Vaiolatura delle drupacee/Sharka (Plum Pox Virus - PPV) Pesco, albicocco, susino, ciliegio Focolai sparsi in diverse regioni (Nord e Centro soprattutto)
Anni 2010 - Oggi (Emergenza) Flavescenza dorata della vite Vite (soprattutto Vitis vinifera) Nord Italia (Piemonte, Veneto, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia), Toscana, Emilia-Romagna
2010 - Oggi (Sorveglianza) Diabrotica del mais (Diabrotica virgifera)

Mais Nord Italia (diffusione progressiva)
2013 - Oggi

Disseccamento rapido dell'olivo - CoDIRO (Xylella fastidiosa)

Olivo, ma anche altre specie (es. mandorlo, ciliegio, vite) Puglia (Salento, poi diffusione), Sicilia, Calabria, Lazio
Anni 2014 - Oggi (Sorveglianza) Popillia japonica Diverse colture (mais, soia, fruttiferi, vite, ecc.) e piante ornamentali Nord Italia (Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna)
Dal 2018 circa (con aumento recente) Agrile del Frassino (Agrilus planipennis) Frassino (varie specie) Nord Italia (Lombardia, Piemonte, Veneto), diffusione in corso
Sorveglianza dal 2023 circa Mosca orientale della frutta (Bactrocera dorsalis)

Ampia gamma di frutti (agrumi, pesche, mango, ecc.) Segnalazioni e ritrovamenti isolati in alcune regioni dal 2018.
Focolai in Campania ed Emilia Romagna.

Fonti dati: EPPO Global Database, Agroscope, rapporti fitosanitari nazionali MASAF, servizi fitosanitari regionali, ISPRA, EFSA, FAO, pubblicazioni accademiche.

Multifunzionalità agricola: reinventarsi per sopravvivere

L'agricoltura italiana si trova ad un bivio e deve reinventarsi per sopravvivere. Attraverso la multifunzionalità, l'azienda agricola si diversifica intercettando nuove fonti di reddito. Questa reinvenzione include attività come:

  • Ospitalità rurale: agriturismi, bed & breakfast e glamping.
  • Colture di nicchia: abbandonare la competizione sui grandi mercati globali e concentrarsi su colture particolari ma ad alto reddito.
  • Corsi di artigianato legati ai prodotti agricoli: saponificazione, creazione di cesti con vimini coltivati in loco, ecc.
  • Didattica in fattoria: giornate dedicate alla scoperta della vita agricola con laboratori di apicoltura, caseificazione, ecc.
  • Turismo esperienziale: partecipazione attiva alla raccolta dei frutti, degustazioni, ecc.
  • Coltivazione di funghi gourmet e fiori eduli.
  • Adozione di alberi o alveari.
  • Filiera corta.

L’innovazione come chiave per la sopravvivenza agricola

Chi vuole restare sul mercato deve innovare, diversificare e creare valore aggiunto, trovando strumenti che ripristinino il suolo e rendano l’attività agricola sostenibile nel lungo termine.

L’agricoltore del futuro non è solo un produttore, ma anche un imprenditore capace di comunicare, coinvolgere e sperimentare nuove strade per dare alla propria attività una sostenibilità economica ed ambientale.

In questo scenario di ricerca continua per un'agricoltura più resiliente e sostenibile, emergono i fertilizzanti biologici ad azione disinquinante BioAksxter® per ripristinare i terreni sfruttati e depauperati dalla chimica ed il sistema antigrandine a copertura magnetica AntGran® per risolvere definitivamente il problema della grandine.

Per comprendere meglio l’impatto di questi fenomeni sull’agricoltura italiana, analizziamo i dati sulle grandinate e sul degrado dei suoli negli ultimi 25 anni.

Frequenza delle grandinate in Italia dal 2000 al 2025

Periodo Numero medio di giorni con grandine all’anno
2000-2005 15
2006-2010 18
2011-2015 22
2016-2020 27
2021-2025 30

Fonte dati: ISPRA, CREA

Degradazione del terreno e perdita di fertilità in Italia dal 2000 al 2025

Periodo Superficie agricola soggetta a degrado (%)
2000-2005 10%
2006-2010 13%
2011-2015 17%
2016-2020 20%
2021-2025 25%

Fonte dati: ISPRA, CREA

Ogni agricoltore ha davanti una scelta: subire il cambiamento o guidarlo. Quale strada vuoi percorrere?

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