
Le lavorazioni autunno-inverno in campagna: è già tempo di prepararsi al nuovo anno
Finita la raccolta, è tempo per gli agricoltori di pensare all’annata successiva. Nel corso del ciclo vegetativo delle colture molte operazioni, soprattutto i trattamenti fitosanitari, richiedono molto tempo e tempestività. Ciò comporta una minore possibilità di eseguire determinate operazioni. In altri casi invece è proprio il periodo autunno-inverno il momento ideale per svolgere queste lavorazioni.
La potatura invernale: fondamentale per assicurare la produzione l’anno successivo
La potatura invernale (eseguibile a livello temporale anche in autunno) è, nel caso delle arboree, fondamentale per assicurare un corretto sviluppo vegetativo della coltura, mantenendo piante il più possibile equilibrate, in modo da poter garantire una produzione quali-quantitativa adeguata l’anno seguente. Si parla in questo caso di potatura di produzione.
Nei giovani impianti la potatura ha invece l’obiettivo di “formare” le piante per gli anni successivi. In questa fase, che dura generalmente 3 anni, è più importante prediligere la produzione della parte legnosa. Piante con una forma corretta e con un legno ben sviluppato ci permetteranno di avere maggiori probabilità di successo negli anni seguenti. In questo caso parliamo di potatura di allevamento.
Per ottenere l’obiettivo ricercato è bene valutare la tipologia di rami e gemme a disposizione delle nostre colture. Ecco alcuni esempi:
- Colture con prevalenza di gemme miste (es. vite ed actinidia). In questo caso le gemme hanno la potenzialità di generare sia legno che frutti.
- Colture con gemme miste e gemme a legno (es. melo e pero). Le formazioni fruttifere sono in questo caso più complesse. E’ importante scegliere le gemme miste migliori per ottenere una produzione adeguata.
- Colture con gemme a fiore e gemme a legno (es. susino, albicocco, pesco). Non ci sono gemme miste, quindi la produzione è ottenibile solo da gemme a fiore.
La potatura è legata anche alla forma di allevamento scelta, la quale influenzerà il numero di gemme che verranno lasciate. Una potatura eseguita a regola d’arte, limitando i tagli sul legno vecchio, permetterà di salvaguardare al meglio le nostre colture, permettendo una migliore circolazione dei flussi linfatici e limitando l’insorgenza di alcune patologie fungine ai danni del legno, come il mal dell’esca.
Potatura invernale della vite con forbici elettriche
Nel caso di alcune colture bisognerà procedere, una volta finita la potatura, all’esecuzione della legatura dei capi a frutto, come per la vite, mentre per i fruttiferi tale operazione è generalmente riservata solo ad alcuni rami allo scopo di regolarne il vigore o per dare una determinata forma alla pianta. In frutticoltura l’operazione risulta generalmente meno impegnativa.
Concimazione autunnale
Nel caso delle piante arboree in autunno, prima della caduta delle foglie, quando la pianta dispone ancora di una certa attività vegetativa, è possibile intervenire con una concimazione autunnale, specialmente per apportare azoto. In questo caso viene consigliata la distribuzione di concimi organici. In alternativa è possibile impiegare anche concimi organico-minerali o minerali a lenta cessione, assimilati dalla pianta e che potranno essere utilizzati l’anno successivo. La distribuzione di letame, oltre ad apportare azoto, migliora anche la struttura del terreno. Nel nord Italia, nel caso dei fruttiferi e della vite, il momento ideale coincide con i mesi di settembre-ottobre. L’eseguire o meno la concimazione deve tener conto oltre che delle analisi chimiche anche dell’equilibrio della pianta. In questa valutazione l’occhio e l’esperienza dell’agricoltore sono fondamentali.
Concimazione organica autunnale
Espianti ed esecuzioni di nuovi impianti
Normalmente gli agricoltori che hanno intenzione di eseguire un nuovo impianto cambiando coltura o semplicemente varietà in un terreno già coltivato, procedono dopo la raccolta all’espianto delle vecchie piante. Il motivo principale della scelta è una diminuzione della redditività legata ad un calo di produzione oppure ad una remunerazione del prodotto ritenuta insufficiente. È questo il periodo ottimale per effettuare tutte le operazioni necessarie. All’espianto seguirà la preparazione del terreno con eventuale apporto di sostanza organica. Anche l’installazione di pali e fili viene eseguita generalmente nel periodo autunno-inverno. Nei mesi primaverili sarà poi possibile effettuare la messa a dimora delle giovani piante, operazione che nel caso delle zone più calde viene svolta nel periodo autunno-inverno.
Residui legnosi in seguito ad un espianto
Installazione di pali in frutteto tramite macchina piantapali. La macchina può essere impiegata anche per interventi di manutenzione
Manutenzione generale
Anche l’impalcatura delle nostre piante (pali, fili, ancore) ci aiuta a limitare i danni dovuti a calamità naturali. Nel caso delle piante arboree una struttura più stabile ci permette di limitare ad esempio danni legati al vento.
Raffiche di vento nel corso dell’anno possono causare la caduta di interi filari delle nostre piante. Pali piantati ad un’adeguata profondità e l’uso ottimale delle ancore ci permetteranno di assicurare la stabilità del nostro impianto. Si consiglia anche di controllare la tensione dei fili, soprattutto se questi dovranno sorreggere il peso della vegetazione e della produzione, come nel caso degli impianti a pergola o tendone (uva) oppure il T-bar (actinidia).
L’assenza di foglie e frutti rende l’autunno-inverno il periodo migliore dal punto di vista pratico per l’esecuzione dell’operazione. Per quanto riguarda gli impianti irrigui, prima dell’avvento dell’inverno, è importante svuotare le condotte stesse, in modo che l’acqua all’interno non ghiacci.